Rotazione delle colture
La rotazione delle colture è una delle pratiche basilari dell’agricoltura biologica.
Essa, infatti, serve a evitare che i terreni perdano la propria fertilità e garantisce la sostenibilità ambientale e la biodiversità, capisaldi del biologico ma non dell’agricoltura tradizionale, dove la logica commerciale conduce alla coltivazione delle specie più remunerative, spesso afferenti alla stessa famiglia botanica: una logica che determina la stanchezza dei terreni e, a lungo termine, la loro desertificazione.
Le conseguenze di questo impoverimento dei suoli, causato dalla monocoltura, sono la diminuzione della produttività e il proliferare di parassiti e di erbe infestanti, che l’agricoltura convenzionale cerca di contrastare con l’uso della chimica, dei concimi minerali e dei fitofarmaci.
Avvicendamento e rotazione delle colture orticole
La pratica dell’avvicendamento e rotazione delle colture orticole, come si diceva, è dunque l’unica tecnica che garantisce la tutela dell’equilibrio biologico del suolo e la sua fertilità. Gli ortaggi vengono suddivisi in famiglie, così da poterne alternare, negli anni, la coltivazione. Bisogna però stare attenti a non accostare quegli ortaggi che, seppur appartenenti a famiglie diverse, presentano caratteristiche simili. Per tale ragione, già verso la fine dell’VIII secolo a.C. gli etruschi introdussero in Europa la tecnica della rotazione triennale delle colture. Oggi diversi studi consigliano invece una rotazione quadriennale delle colture.
Rotazione quadriennale delle colture
Ecco uno dei tanti esempi di rotazione quadriennale delle colture. Si divide un terreno in quattro parti: nella zona A si coltiva il trifoglio, coltura miglioratrice; nella zona B il frumento, coltura depauperante; nella zona C la patata, coltura preparatrice; nella zona D si coltiva il mais, coltura preparatrice. L'anno successivo si ruotano le colture in modo che, lì dove c'era una coltura depauperante, viene messa una coltura miglioratrice, in modo da ripristinare la fertilità del suolo.